mercoledì 31 luglio 2013

Maratona dei laghi alpini




La maratona dei laghi alpini malenchi. Questo è un circuito che abbiamo inaugurato nooiiiiiiii!
Tutto è nato x scherzo: partire da Primolo, salire ai laghi di Sassersa, scendere a Chiareggio e tornare a Primolo… tutto a piedi e in giornata.
O meglio, questa era la prima idea… la prima bozza.
Poi, invece, il tragitto è stato maledettamente stravolto in corso d'opera.
Ma andiamo con ordine.

Appuntamento sabato mattina, 27 luglio, ore 6,30 a Chiesa V.co tra Luca, Pepe, Erika e Max. Raggiungiamo il campo sportivi di Primolo (1274 mt.) e poi inizia la salita passando per l'alpe Pirlo (1600 mt) e poi su su su fino ai laghetti di Sassersa (2368 mt). Giunti in cima alla montagna ci dividiamo: Pepe ed Erica vanno ai laghetti, io e Luca, invece, puntiamo ad un altro lago che pochi conoscono: il lago Nero.
Dopo 15/20 min di cammino in direzione est lo raggiungiamo e nell’occasione arriviamo all'estremità degli strapiombi di roccia che sovrastano Primolo. La vista é meravigliosa su tutta la Valmalenco. In pratica siamo nei pressi del "matòch", quella mega cuspide di roccia che si vede anche da Torre. Dopo le doverose foto torniamo indietro puntando verso il Passo Ventina (2665 mt).
Dopo circa 1 ora di cammino tra rocce e nevaio raggiungiamo il Passo dove ci aspettano Erica e Pepe. Anche da qui la vista è spettacolare: a sud si vede tutta la Valmalenco mentre a nord spiccano i rifugi Ventina e Porro, il Muretto, la piana di Chiareggio, la Val Sissone e il Disgrazia sulla sinistra... Una meraviglia che non si riesce a descrivere!
Lì in cima tira aria e così inizia la discesa tra morena e nevaio. Giunti in fondo al passo Ventina, Erika e Pepe decidono di proseguire a Chiareggio perché alle 15, Pepe dovrà lavorare mentre io e Luca scegliamo di praticare una variante e tagliando a destra percorriamo tutta la costa della valle Ventina e dopo circa due ore di passaggi tra rocce e morene, finalmente raggiungiamo il lago Pirola (2283 mt). Un posto incantevole dove decidiamo di fermarci a mangiare pane nero con pancetta e pane bianco con salsiccia e furmac'.
Sono le 13 e camminiamo ininterrottamente da ormai 6 ore. Dopo aver messo a mollo i piedi in un laghetto figlio appena sopra madre Pirola, Luca prende una bottiglietta metallica besenfia di un gustoso genepì. I bicchierini si susseguono, la pupilla tente a chiudersi e la bellezza del posto invoca ad una sana siesta ma dobbiamo ripartire destinazione Bochel del Can (2548 mt), peccato che sulla tastiera non ci sono gli accenti malenchi… altrimenti sentivate che pronuncia J
Giunti in cima, tra mega massi e nevaio, ci troviamo di fronte, in basso, il Lagüsc’ (mt 2256) e sulla sinistra, piccolo piccolo il Lagazzuolo (mt 1992). Prendiamo la direzione a valle scendendo di nuovo per quasi 300 mt. di quota. Anche in questo caso lo spettacolo delle montagne è indescrivibile.
Finalmente alle 16, con le gambe spezzate da continue salite e discese su nevai e rocce, raggiungiamo il Lagazzuolo. Anche qui, piedi a mollo nelle acque gelide e foto obbligatorie. Poco dopo ci dirigiamo verso la Baita degli alpini per sapere quanto cavolo manca per arrivare Primolo.
Azz... il cartello parla chiaro: 4 ore!!! Ma come sono 8 ore che camminiamo...
Ma siamo i mitt-ttici oppure no? Per cui via di nuovo, zaini in spalla e via. Con pessimismo e fastidio percorriamo l’antica via dei Cervi, ormai chiusa da erba e sterpaglie, toccando l’alpe Girosso e su di nuovo fino ai 1864 mt dell’alpe Braccia dove troviamo in continuazione i cartelli segnalatori che indicano “Primolo 2,30 h”… ma azz… non calano mai?
Finalmente, prima di raggiungere l’alpe Pradaccio prendiamo un sentiero che è tutto un programma “Sass de la fica”… non capiamo perché abbia questo nome e è un sentiero paurosamente ripido… magari si rifà a qualche immagine fallica… bhà.
Fatto sta che i mittici si piegano ma non si spezzano… Luca percepisce dolori ai piedi e Max alle ginocchia per via dell’inesauribile discesa, ma ci siamo… manca poco!!! Perfetto!
Finalmente troviamo la strada che sale dal campo sportivo di Primolo! Stanchi ma felici facciamo gli ultimi passi per raggiungere l’auto. Percorso totale: 35 chilometri percorsi in 12 ore totali (compreso pranzo, foto e piedi nei laghetti), con cambi continui di oltre 400mt di quota e dislivello totale di oltre 2000 mt… pauurraaa eehheee!

































La serata doveva proseguire in Pronto soccorso, invece, abbiamo trovato la forza per una sana doccia e una cena perfetta a base di tarozz e grigliata a casa di Max a Chiesa. Il tutto si è poi concluso alle 2 del mattino, tra grappe e gnp, in bella compagnia: Max, Katia, Luca, Genny, Piuz, Pepe, Erika, Cinzia, Lodo, Franca, Gaia, Lara e Nadia!!!

Giornata meravigliosa!

Alla prossima!