Una stupenda escursione sulla piramide di erbe e rocce della cima Corna Mara, con vista panoramica sulla lunga costiera che inizia dal pizzo Scalino e divide la Val di Togno e la Val Painale.
Questa la prima vera escursione estiva conclusa dai nostri alpinisti-blogger.
Sono 2 settimane che facciamo giri di e-mail per organizzare la prima uscita seria della stagione, e dopo aver rischiato di prendere i crampi alle dita è arrivato il momento di prenderli alle gambe.
Come il primo amore, la prima uscita non si scorda mai anche perché questa volta è degna del migliore escursionista visto la lunghezza del percorso.
Sono 2 settimane che facciamo giri di e-mail per organizzare la prima uscita seria della stagione, e dopo aver rischiato di prendere i crampi alle dita è arrivato il momento di prenderli alle gambe.
Come il primo amore, la prima uscita non si scorda mai anche perché questa volta è degna del migliore escursionista visto la lunghezza del percorso.
Mi trovo con Luca di fronte all’ospedale di Sondrio e partiamo per Carnale dove Max ci aspetta ansioso per cominciare l’avventura.
Partiamo alla grande, decisi a portare a termine questa escursione senza sapere cosa ci aspetta visto che nessuno dei tre ha mai fatto questo percorso.
Viaggiamo leggeri con zaini quasi vuoti, scarponcini e le classiche braghette con magliettina di cotone. Saliamo seguendo la nostra guida Max, pratico della zona, che ci fa affrontare subito una salita spacca gambe che dopo mezz’ora ci conduce ad una croce da dove si gode di un’ottima vista sul gruppo delle Orobie.
Qui ci fermiamo un attimo a fare delle foto e a bere, ci accorgiamo che io e Luca abbiamo portato solo una bottiglia da mezzo litro d’acqua e che dobbiamo farla bastare fino al prossimo rifornimento chissà dove, mentre Max, che ha lo zaino più grande, per fortuna ha portato una bottiglia da un litro e mezzo.
Risaliamo tutta la cresta che da Carnale porta al piano dei Cavalli, prima restando nel bosco e poi spostandoci sul versante della Val di Togno spettacolare per l’asprità dei panorami, da qui risaliamo da una bocchetta e arriviamo alla piana dei Cavalli dopo circa 3 ore di cammino.
Ci riposiamo un attimo chiacchierando con un simpatico vecchietto del posto che ci spiega il percorso per arrivare in cima alla Corna Mara.
Ripartiamo seguendo l’immaginario sentiero e ci accorgiamo quasi subito di averlo perso dai gestacci del vecchietto che indica la destra quando andiamo a sinistra e indica la sinistra quando andiamo a destra, a un certo punto proseguiamo diritti senza più voltarci e arriviamo ad una conca dove c’è ancora parecchia neve.
La Corna Mara è sopra di noi ma per arrivare bisogna affrontare ancora una salita quasi verticale. Ormai sono 4 ore che camminiamo e la stanchezza inizia a farsi sentire. Affrontiamo quest’ultimo tratto e siamo in cima ad un passo dalla croce, qui ci sono due soluzioni: attraversare a destra per un canale di neve dove una scivolata ci porterebbe direttamente all’inizio della salita oppure arrampicarci a sbalzo sulla Val di Togno, io e Max stiamo valutando quando Luca parte come uno stambecco per la soluzione rocciosa. Io lo segue mentre Max non se la sente e ci aspetta. Seguo Luca che oggi è deciso ad arrampicare e continua nella sua scalata alla vetta dal versante nord dove alcuni tratti esposti mi fanno chiedere perché l`ho seguito. Arrivati in vetta e scattate alcune foto riscendiamo per il versante sud affrontando i pendii innevati che ci portano da Max dove mangiamo il meritato panino. Affettato salatissimo e formaggio piccante ci fanno bere la poca acqua in un istante, iniziamo la dicesa cercando disperatamente un ruscello.
Arriviamo al rifugio Gugiatti-Sertorelli dove ci dissetiamo proseguiamo la discesa dal versante nord-est cercando il sentiero che ci porta alla strada tagliafuoco.
Dopo esserci persi più volte nei boschi e domandato a tutte le persone incontrate intravediamo la strada tanto cercata e una volta raggiunta ci accorciamo che per la seconda volta siamo rimasti senza acqua.
Ad un tratto suona il telefono di Max e mi chiede di aprire la cerniera dello zaino e passaglielo, ormai siamo stremati dalla fatica e dalla sete, ed è proprio qui che succede qualcosa di incredibile.
Apro la cerniera e cerco di prendere il telefono di Max, tocco qualcosa di alluminio e al momento mi sembra di avere le allucinazioni ma quello che vedo è proprio vero. Nel fondo dello zaino vicino al telefono e nascosto dalle calze di ricambio c’è una lattina di Coca Cola . . . siamo salvi . . . beviamo e continuiamo la discesa verso Carnale dove arriviamo verso le 7 di sera.
Una prima uscita veramente bella, ottimo allenamento per le gambe e per lo spirito . . . alla prossima!
Partiamo alla grande, decisi a portare a termine questa escursione senza sapere cosa ci aspetta visto che nessuno dei tre ha mai fatto questo percorso.
Viaggiamo leggeri con zaini quasi vuoti, scarponcini e le classiche braghette con magliettina di cotone. Saliamo seguendo la nostra guida Max, pratico della zona, che ci fa affrontare subito una salita spacca gambe che dopo mezz’ora ci conduce ad una croce da dove si gode di un’ottima vista sul gruppo delle Orobie.
Qui ci fermiamo un attimo a fare delle foto e a bere, ci accorgiamo che io e Luca abbiamo portato solo una bottiglia da mezzo litro d’acqua e che dobbiamo farla bastare fino al prossimo rifornimento chissà dove, mentre Max, che ha lo zaino più grande, per fortuna ha portato una bottiglia da un litro e mezzo.
Risaliamo tutta la cresta che da Carnale porta al piano dei Cavalli, prima restando nel bosco e poi spostandoci sul versante della Val di Togno spettacolare per l’asprità dei panorami, da qui risaliamo da una bocchetta e arriviamo alla piana dei Cavalli dopo circa 3 ore di cammino.
Ci riposiamo un attimo chiacchierando con un simpatico vecchietto del posto che ci spiega il percorso per arrivare in cima alla Corna Mara.
Ripartiamo seguendo l’immaginario sentiero e ci accorgiamo quasi subito di averlo perso dai gestacci del vecchietto che indica la destra quando andiamo a sinistra e indica la sinistra quando andiamo a destra, a un certo punto proseguiamo diritti senza più voltarci e arriviamo ad una conca dove c’è ancora parecchia neve.
La Corna Mara è sopra di noi ma per arrivare bisogna affrontare ancora una salita quasi verticale. Ormai sono 4 ore che camminiamo e la stanchezza inizia a farsi sentire. Affrontiamo quest’ultimo tratto e siamo in cima ad un passo dalla croce, qui ci sono due soluzioni: attraversare a destra per un canale di neve dove una scivolata ci porterebbe direttamente all’inizio della salita oppure arrampicarci a sbalzo sulla Val di Togno, io e Max stiamo valutando quando Luca parte come uno stambecco per la soluzione rocciosa. Io lo segue mentre Max non se la sente e ci aspetta. Seguo Luca che oggi è deciso ad arrampicare e continua nella sua scalata alla vetta dal versante nord dove alcuni tratti esposti mi fanno chiedere perché l`ho seguito. Arrivati in vetta e scattate alcune foto riscendiamo per il versante sud affrontando i pendii innevati che ci portano da Max dove mangiamo il meritato panino. Affettato salatissimo e formaggio piccante ci fanno bere la poca acqua in un istante, iniziamo la dicesa cercando disperatamente un ruscello.
Arriviamo al rifugio Gugiatti-Sertorelli dove ci dissetiamo proseguiamo la discesa dal versante nord-est cercando il sentiero che ci porta alla strada tagliafuoco.
Dopo esserci persi più volte nei boschi e domandato a tutte le persone incontrate intravediamo la strada tanto cercata e una volta raggiunta ci accorciamo che per la seconda volta siamo rimasti senza acqua.
Ad un tratto suona il telefono di Max e mi chiede di aprire la cerniera dello zaino e passaglielo, ormai siamo stremati dalla fatica e dalla sete, ed è proprio qui che succede qualcosa di incredibile.
Apro la cerniera e cerco di prendere il telefono di Max, tocco qualcosa di alluminio e al momento mi sembra di avere le allucinazioni ma quello che vedo è proprio vero. Nel fondo dello zaino vicino al telefono e nascosto dalle calze di ricambio c’è una lattina di Coca Cola . . . siamo salvi . . . beviamo e continuiamo la discesa verso Carnale dove arriviamo verso le 7 di sera.
Una prima uscita veramente bella, ottimo allenamento per le gambe e per lo spirito . . . alla prossima!
by Angelo