venerdì 2 aprile 2010

Cervinia 2010: un tranquillo w.e. di Vov

Cervinia è un ricordo che fa parte di nostri vent’anni, uno di quei
luoghi dove quando si è “giovani” si organizza la snowbordata fuori porto.
Ancora senza mogli, senza figli e soprattutto senza pensieri si parte allo sbaraglio, la tavola ci unisce in un week-end sulla neve dove, tra risate e fiumi di birra, si fortificano quelle amicizie che dureranno per tutta la vita.
Sono quelle storie che si raccontano ai nipotini davanti ad un camino in una serata di neve,

storie che servono più a noi che a loro per ricordare i bei tempi passati.

E quando, in una pausa più lunga del solito, il nipotino più attento domanderà: “Nonno, perché hai gli occhi lucidi?” Ci alzeremo dal divano e con voce spezzata diremmo:”Adesso a letto che si è fatto tardi”.

Sono passati 10 anni, è vero, siamo tutti un po’ più “vecchietti”, meno capelli, più pancia,
preparazione atletica inesistente ma la voglia di stare insieme e di divertirci è come quella di un tempo.

La proposta è di quelle da lasciare con il fiato sospeso, mille dubbi ci assalgono ma uno sopra
tutti: “come faccio a dirlo a mia moglie?”
Ecco che viene in nostro soccorso quella vocina, dopo i 30 anni non si sa per quale motivo ma si fa sempre più insistente e man mano che passa il tempo è lei che prende tutte le decisioni (insieme a tua moglie).
Nell’ora di cena il clima è pesante, ormai manca poco e bisogna dare la conferma, eccola quella
Vocina che inizia a martellare: “diglielo adesso, adesso è il momento giusto, forza che ce la fai…”
Dopo aver guardato il piatto di minestra per 10 minuti alzi lo sguardo e a voce bassa dici: “I miei amici stanno organizzando un week end sulla neve, non c’è ancora niente di sicuro (N.d.R.:l’hotel è già stato prenotato e si è già fissata l’ora di partenza), e mi hanno chiesto se volevo partecipare, naturalmente gli ho detto che dovevo vedere se non avevo altri impegni…” all’improvviso tua
moglie sente in sottofondo la tua voce e con voce ferma ti dice:”Cosa stai blaterando?” e tu
come al solito gli rispondi:”Niente, stavo parlando tra me e me….” Maledetta vocina…
Le dirai tutto con un SMS quando sarai al sicuro in Hotel a Cervinia…

INCREDIBILE dopo un giro di e-mail di “solo” due mesi è fissata la data, prenotato l’Hotel e, udite udite, abbiamo trovato, grazie a Flemy, anche un furgone che ci permetterà di viaggiare tutti insieme.
Il tranquillo week-end di paura sta per iniziare, Flemy, Laky, Macca, Max, Mossi, Surf e Toro
Partono per Cervinia, impostato il TOM TOM ci comunica che in 5 ore saremmo a Cervinia,
ottimo sono le 15.00 e alle 20.00 saremmo in hotel per la cena…MITTTTTICI…

Guardiamo il cielo e nuvoloni carichi di neve ci fanno ben sperare per il frescone del sabato.
Il frescone lo troveremo ma non sabato mattina sulle piste di Cervinia ma Venerdì sera sulla strada per Milano.

Il furgone, guidato con maestria da Flemy, percorre la SS 36 senza tentennamenti mentre una leggera neve inizia a cadere, il clima è quello di una gita scolastica, le risate ci accompagnano per il viaggio fin quando a Lecco, visto il peggiorarsi del tempo, dal retro del furgone Surf fa ingoiare secco a tutti con una domanda:”Flemi, hai le catene?” tutti ci guardiamo con occhi sbarrati e iniziamo a cercare sotto i sedili, per fortuna Macca le intravede vicino ai pannoloni sotto il sedile di destra…siamo salvi…: catene e pannolini cosa chiedere di più?

Adesso la neve cade copiosa, Flemi si rizza sul sedile e con la faccia a 10 centimetri dal vetro lo sentiamo che prega sottovoce, intanto Max e Mossi, i due capomacchina, impostano e reimpostano il TOM TOM che inizia a dare segni di cedimento. Dietro Laki, Macca, Surf e Toro chiedono agli autisti di fermarsi per espletare un bisogno fisiologico, non verranno ascoltati fino a Novara.

A Civate una colonna di macchine ferme ci fa decidere di abbandonare la superstrada e, nonostante gli avvertimenti di “Tom”, giriamo a destra.
La neve ha già imbiancato le strade e si procede a rilento, colonne di macchine intasano tutte le strade obbligandoci a frequenti soste, non siamo dove siamo, il nostro amico Tom è andato in tilt e ci affidiamo al nostro sesto senso. AHIA…

Sono passate 3 ore dalla partenza e stiamo ancora vagando in Brianza, forse è meglio avvertire l’Hotel che ritardiamo.

Alle 8.00 siamo bloccati nel traffico all’inizio dell’autostrada, i morsi della fame iniziano a farsi sentire ma tutti concordi vogliamo almeno uscire dagli incolonnamenti e fermarci al primo autogrill.
Alle 22.00 ci fermiamo, siamo nei dintorni di Novara, prendiamo di assalto i bagni e ci dirigiamo al piano ristorante dove tra panini e piadine ci rifocilliamo, ripartiamo per Cervinia e alle 23.30 siamo in Hotel sani e salvi ma stanchi come muli… non abbiamo più il fisico.

Sabato mattina è una stupenda giornata di sole e dopo aver fatto un’abbondante colazione a basa di caffelatte, biscotti, prosciutto, formaggio e grappa (non dimenticate la grappa, ritornerà nella nostra storia e avrà un ruolo molto importante) ci si avvia agli impianti, purtroppo Lacky e Macca non hanno portato la tavola e ci aspetteranno in albergo. Il fogliettino per l’ordine della cena è sul tavolo e dopo aver scelto le portate della sera lo lasciamo incustodito in balia di Macca che non si fa pregare a segnare “x” a destra e a manca, noi non lo possiamo più fermare siamo già sulle piste.

Fatti gli Skipass, nonostante aver pianto in cinese per ottenere lo sconto ci rifilano il prezzo intero, andiamo all’ovovia dove Mossi per occupare un ovetto litiga con un maestro di sci della zona, lo portiamo via con la forza prima che arrivino alle mani…

Mentre saliamo studiamo il percorso per la discesa, il nostro obiettivo è di arrivare in stanza con la tavola scendendo per la “valascha”, intravediamo un percorso tra i boschi e ci prefiggiamo di seguirlo a fine giornata.

All’arrivo dell’ovovia doppiamo scendere per prendere una seggiovia che ci porterà ad un’altra seggiovia dalla quale dovremmo scendere per prendere uno ski lift che ci porterà a una funivia che finalmente ci farà raggiungere Plateau Rosa…è più facile farlo che dirlo…prepariamo la tavola per la prima discesa, cerchiamo tutti di allacciare gli attacchi stando in piedi dando sfoggio a tutto il nostro equilibrio, con sforzo notevole riusciamo, abbandoneremo l’idea nel pomeriggio quando ci affideremo alle classiche “culate” sulla neve evitando inutili sforzi equilibristici.

Per colpa del forte vento della notte lo ski lift rimane chiuso fino al primo pomeriggio quindi siamo costretti a snowbordare su 2 piste per tutta la mattina, ma la neve è bella, la giornata stupenda e la compagnia meravigliosa.

Arrivati a Plateau Rosa scattiamo le foto di rito e scendiamo a Cervinia per le piste dell’altro versante. Tra un V.D.M.D. e un Trik e Trak (non della tavola ma delle nostre ossa) è arrivata l’una e decidiamo di trovare un ristorantino dove rifocillarci.

Decidiamo per un trattoria tipica all’inizio della pista dove ci servono un’abbondante antipasto a base di salumi e formaggio accompagnati da un vinello che scende come acqua.

Dopo un’oretta siamo sdraiati sulle scale del ristorante per la foto di gruppo, i due giri di vov offerti dal ristoratore ci danno la carica per ripartire.
Trovata la tavola la usiamo come slittino per raggiungere l’ovovia che ci riporterà a Plateau Rosa.

La giornata passa velocemente, sentiamo telefonicamente Lacky e Macca che stanno pranzando a Cervinia e gli diamo appuntamento per fine pomeriggio in albergo.

Ultimo Ski-lift che ci riporta sulle piste superiori di Valtournenche da qui discesa verso l’albergo, tutti attenti a non sbagliare la deviazione, Max la individua e ci addentriamo nella “valascha”, questa volta non ci serve il TOM TOM e con una spettacolare discesa in neve fresca arriviamo davanti all’Hotel seguendo esclusivamente il nostro istinto…MITTTTTICI…

Togliamo la tuta e via, la piscina ci aspetta. Sauna, bagno turco e una nuotatina sono un toccasana per il nostro fisico messo a dura prova dalle piste di Brail, ma nonostante questo la stanchezza non sembra sfiorarci e sprizziamo vitalità da tutti i pori…sembra di essere tornati a 10 anni fa.

In albergo ci aspetta una cena a base di coniglio e crespelle…non vediamo l’ora.
A grande sorpresa arrivano uova strapazzate con piselli e lardo con castagne, una bomba ad orologerie per le nostre mutande, ormai il danno è fatto e ci abbuffiamo ordinando un bis di lardo che ha nostra insaputa peserà parecchio sulle nostre economie.

Decidiamo di saldare il conto e andiamo alla reception per pagare, qui a nostra grande sorpresa ci rifilano un extra di 170 euro. Sentiamo i nostri cassieri Max, Mossi e Surf che discutono animatamente con la recepsionista che nell’ordine chiama, il cameriere, l’aiuto cuoco, il cuoco, la direttrice e il direttore, noi osserviamo da lontano la disputa all’ultimo euro, la grappa e il bis di lardo ci sono costati un occhio della testa…con il loro “charme” i cassieri riescono a recuperare qualcosa e dopo le maledizioni lanciata al cameriere ci avviamo al furgone.

La serata continua a Cervinia dove girovagando per i bar assaggiamo la rinomata GROLLA, un mix di alcool con frutta che ci aiuta a combattere il freddo, passiamo in rassegna il centro alla ricerca disperata del coniglio bianco, una discoteca dove speriamo di trovare gente.

Imboscata in una viuzza parallela ci viene indicata da due P.R. che increduli ci rifilano le entrate; una volta sul posto il cassiere ci invita ad entrare. Con la coda dell’occhio notiamo che la pista è vuota e non c’è anima viva, ci offrono di entrare gratis pur di riempire un po’ la discoteca, sono giorni che non vedono un’essere umano e vederne 7 tutti insieme non gli sembra vero,
diffidiamo e diciamo che passeremo più tardi.

Concludiamo la serata girovagando per la “desolante” Cervinia e dopo una birretta in un bar semivuoto optiamo per il rientro in albergo.

È domenica e abbiamo deciso di fare solo una mattiniera per poter partire verso le 15.00, saliamo con la stessa ovovia fino a Valtournenche e da qui scendiamo a Cervinia, i primi v.d.m.d. si fanno sentire e le nostre gambe, già duramente provate dal giorno prima, cominciano a dare segni di cedimento. Ultima puntata a Plateau Rosa e poi giù a prendere lo ski lift che ci riporterà in alta Valtournenche, da qui ci godiamo l’ultima discesa, ormai la strada la conosciamo bene e l’ultimo fuori pista ci conduce sani e salvi davanti all’Hotel.

Ci facciamo una doccia e carichiamo tutto sul furgone, partiamo e ci prefiggiamo di fermarci per uno spuntino al primo autogrill.

Arriviamo in quel di Sondrio alle 20.00 stanchi ma felicissimi, un week-end indimenticabile che speriamo di rifare l’anno prossimo…mogli permettendo…MITTTTTICI

Testo Angelo – Foto Comunità



















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