sabato 11 settembre 2010

Una "farfallina" è sempre un buon segno ;-)

Quando una gita inizia con la "farfallina" (vedi foto a lato) è sempre sinonimo di una giornata davvero speciale. Questo è stato confermato anche da Mr. Corlatti che aveva visto la "farfallina", al Tortuga di Lugano, :-) la notte precedente la nostra partenza e infatti è tornato a casa carico di Gnp ed Aneda. Con lui anche i mittt-ttici Michele, Luca, Erik e Max...

Il giro previsto non è certo dei più brevi: partenza da Campo Moro - Val di Scerscern e arrivo a San Giuseppe... gulp...
il tutto per cercare GNP (massimo 100 piantine a testa) oltre all'Aneda... il primo serve per ubriacarsi e il secondo per riprendersi dalla bevuta :-)

Appuntamento alle 6,00 al tennis di Vassalini. Incredibile... primi ad arrivare sono quelli meno schiavi dell'orologio e più flessibili agli orari :-) Erik, Max & Luca... ecco che poco dopo si aggregano anche Simone e Michele. Ci fermiamo ad acquistare pane fresco a Lanzada e poi viiaaa diretti alla prima diga di Campo Moro (mt. 1990). Lasciate le automobili al parcheggio, iniziamo il cammino. Saliamo la mulattiera, attraversiamo un bosco di larici ed un ruscello da favola e puntiamo verso l’alpe Musella. E' una giornata stupenda anche se il sole ha ancora gli occhi impastati. Camminiamo e camminiamo seguendo i triangoli gialli che segnalano la variante della V tappa dell’Alta Via che passa per il vallone di Scerscen e arriviamo al Cimitero degli Alpini. Forbici fuori dai sacchetti e cominciano i primi “zac.. zac”… intanto proseguiamo diretti in fondo al ghiacciaio… verso i “Crap bianc”.
A mezzogiorno ci fermiamo per un pranzo veloce con panini e affettato, un sorso di buon GNP e poi via “zac… zac” risalendo il versante verso lo Scerscern senza dimenticare che non possiamo raccogliere più di 100 piantine a testa. Poco dopo interrompiamo le operazioni di raccolta e proseguiamo l’ascesa verso il rifugio Scerscern. Cammina… cammina… tra rocce e sterpaglie finché giungiamo in un tratto ferrato e proprio davanti a noi.. una… due… tre… meravigliose stelle alpine. Stupende! Foto di rito e poi proseguiamo.
Ma poco dopo ecco la sorpresa: l'ingresso delle famose grotte dello Scerscern... gole profonde centinaia di metri che ci attraggono come calamite :-)
Entriamo con torce alla mano e le ispezioniamo per decine e decine di metri... peccato che il freddo la fa da padrone e non essendo attrezzati decidiamo di risalire verso l'ingresso... con rammarico perché quelle grotte scavate dall'acqua sembrano non avere mai fine.
Così a malincuore riprendiamo la camminata. Dopo un’ora finalmente raggiungiamo la sella del vallone Scerscern con vista del rifugio. Pausa per un sorso d’acqua e del cioccolato e poi vista l’ora tarda ripartiamo destinazione San Giuseppe. Sosta di rigore al laghetto della piana e poi ad un casale abbandonato dove troviamo un vecchia conoscenza malenca del Penna Bianca. La discesa continua seguendo la strada dello Scerscern che un tempo veniva utilizzata per la risalita in auto dei turisti che amavano sciare sul ghiacciaio estivo. Scendiamo ancora, le gambe cominciano a cedere ma proseguiamo senza paura. Intanto scattano i colpi di forbice per raccogliere l'Aneda.
Arrivati sopra il monte d’Entova tagliamo la costa scendendo da una sentiero segnalato e dopo mezz’ora siamo alle prime baite e allo stallone. Un sorso d’acqua alla fontana e poi proseguiamo. Sono ormai le 18,00 meglio chiamare qualcuno per farci venire a prendere a San Giuseppe. Così dopo vari giri di telefonate Simone chiama suo padre Leonida mentre Max contatta Lodovico che è già in zona per un passaggio fino a Chiesa.
Così ci siamo ritrovati tutti al rifugio Sasso Nero per una birra media, sorry due... anzi tre... azz alla fine siamo quasi a 5. Foto di rito e poi si paga il conto.
Fine dell'avventura e di questa fantastica giornata!
Alla prossima uscita…
Simone, Michele, Erick, Luca & Max






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