L'anello mancante:
Sondrio (300 mt. slm) - Rolla - Colina - Colma di Zana (2411 mt. slm)
Rifugio Bosio - Alpe Airale - Giumellini - Chiesa - Basci
Torre - Cagnoletti - Arquino - Ponchiera - Sondrio
ANELLO CHIUSO!
Temerari: Erica, Pepe, Erick, Mossi, Luca, Max
Qui si tratta di uno dei giri più mitici registrati sul sito...
i numeri parlano chiaro:
quasi 53 km. di tracciato misto... più di 100.000 passi...
14,30 ore di cammino... 8.000 calorie consumate...
2.100 metri di dislivello nella prima risalita e quasi 4.000 metri in totale...
Numeri spaccasassi ma sopratutto spaccagambe... :-)
alla fine però l'obiettivo è stato raggiunto
e in più c'è scappata pure la pizzata tutti insieme con le famiglie.
Giro memorabile!
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Vista del tracciato dal Disgrazia |
Sabato 7 settembre, ore 6,30.
Questa era la data del ritrovo. Ma è chiaro che essere puntuali per noi è impossibile
anche perché siamo ritardati dentro :-)
Luca e Mossi sono arrivati in via
Bassi e poi dritti in direzione parcheggio Schenatti, all’imbocco per la Val di
Bachèt. Un saluto ed Erika e Pepe e poi acquisto pane al Panificio Valtellina, in
viale dello Stadio.
Intanto Erika e Pepe hanno già attaccato il Sentiero della
memoria, un poco prima di noi, xké loro erano già riforniti di cibo. Erik Viani,
invece, ci raggiunge alla 6.43 al parcheggio dello Schenatti: occhi impastati e
alito che sa ancora di grigliata della serata precedente dopo uscita con i
colleghi di lavoro.
Nessun problema... è giustificato.
Sono le 6,52 dobbiamo partire. Come sempre siamo in ritardo sulla tabella di
marcia :-)
Arrivati a S. Anna ci ricompattiamo come gruppo e dopo breve consultazione, decidiamo
di puntare verso Ronchi, Bassola e poi Rolla. Anche questa volta troviamo il
modo di allungare il tragitto :-)
E’
comunque una bella passeggiata tra i castagneti senza incrociare mai strade
asfaltate. Dopo Bassola, ecco il sentiero che segna la direzione Rolla,
segnalato con un cartello autostradale stile GP Monza: non possiamo certo sbagliare,
direzione a sinistra! L'unico problema è che fino a Rolla dobbiamo sgambare su di
un passaggio praticamente verticale: 600 metri di sentiero in salita e 600
metri di altitudine coperta... rapporti 1:1... Porca piccozza se il Mossi lo ha già fatto con
Lucia e Alice, i Mitttici si faranno mica battere... È allora via... Si sale in
tempi decenti...
Arrivati
in contrada Rolla, vicino alla casa dove era scoppiata la caffettiera alcuni
anni fa, prendiamo la strada sterrata che arriva da Ligari. Questa volta l’obiettivo
è la croce. Saliamo e saliamo e in alcuni tratti riusciamo a prendere dei
sentieri, ma la maggior parte del tragitto lo percorriamo sullo stradone.
Fortunatamente non passa alcuna macchina anche perché, solo noi con i piedi, ne abbiamo
alzata a sufficienza di polvere.
A tratti, con la scusa di aspettare Erika anche noi riusciamo a riposare :-)
Ai
prati di Rolla c’è la prima panoramica sulla Valmalenco… ma il bello dovrà
ancora venire quando arriveremo in cima. Ora attraversiamo Forcola e poi
saliamo verso Poverzone e dopo circa 20 minuti di sentiero nel bosco sbuchiamo
appena prima della croce.
Questa è la prima tappa: tutti a frugare nello zaino
alla ricerca di qualcosa che possa ridarci vigore... Erik, invece, sogna già di
togliersi le scarpe per fare respirare i piedi, che sanno anche quelli di grigliata
:-)
Mossi,
invece, prima della salita alla croce vede un cellulare appoggiato sopra un
sasso... Il tempo di alzarlo in aria e dire: "Di chi è questo?" e subito
un omone con dei baffi fatti col pelo di cervo risponde: "Se lo prendete
non andate lontano" e con l'occhio ci mostra un fucile che di solito i Navy
Seal americani lo usano per forare le fiancate delle navi militari, mentre Mr. Baffo lo
usava per cacciare i teneri cerbiatti... Per fortuna i suoi amici lo hanno
lasciato alla macchina a comunicare con le radioline e ad aspettare le prede
con il freezer aperto sul suo Pick up, altrimenti con un colpo del suo fucile
il cerbiatto diventa carne trita direttamente sul pascolo...
Ma non
abbiamo tempo da perdere e quasi subito ripartiamo verso Morscenzo e poi l’alpeggio
di Colina sempre seguendo la strada sterrata, anche perché non ci sono altre
alternative.
Verso mezzogiorno finalmente raggiungiamo il lago di Colina, che resta sempre
un po’ nascosto al passaggio... Riempiamo le borracce a una delle tante fontane
in acciaio e poi il mitttico Erik si lancia ancora verso la riva, con la fissa
di mettere i piedi ancora a mollo, ma purtroppo il tempo è tiranno. Dobbiamo
attaccare la vetta per l'ultima salita verso una riva zeppa di zolle d’erba.
Eccoci in cima!
Sono
le 12,30 e scattiamo la foto che segnala un altro importante obiettivo
raggiunto.
In poco più di 5 ore abbiamo percorso 2100 metri di dislivello... Non è cosa da
poco e siamo soddisfatti!
Però l'avventura non è finita, anzi non siamo nemmeno a metà : -) ma questo lo
scopriremo soltanto il tardo pomeriggio.
Lo stomaco comincia a contorcersi contro la spina dorsale… abbiamo fame…
Ci fermiamo sotto la colma
di Zana (2411 mt) per un meritato panino, ma non c'è tempo nemmeno per ruttare
che subito Erika e Pepe si metto gli zaini in spalla, acc non conosco i nostri
tempi biblici quando ci fermiamo per mangiare. :-)
A proposito scena da
ricordare: ad un tratto, mentre stiamo spalmando la crema di acciughe nei
panini, arriva un tipo in sella alla sua mountain bike che ha percorso il nostro
stesso itinerario e quando scopre che anche noi arriviamo dalla città a piedi
prende un principio di ictus che lo paralizza, con la bocca di traverso, qualche
secondo poi il sangue gli torna al cervello ed è ripartito verso la Bosio. Non
ci credeva… bhè in effetti a guardarci bene, chi punterebbe su di noi :-D
Quindi
anche noi siamo ripartiti verso il rifugio Bosio con passaggio obbligato al
lago di Zana: una pozza zeppa di spaghetti e pesci affamati. Di nuovo il mitico
Erik ci riprova con l'ammollo, ma anche questa volta lo fermiamo in tempo...
Dobbiamo proseguire senza perdere secondi preziosi anche perché la discesa e
ancora incredibilmente lunga!
Giunti
alla Bosio ordiniamo delle buone birre fresche e per pagare scatta il gioco
della carta più bassa: noi tutti alti ma Luca ed Erick pescano due 4… azz son le più basse...
Allora ci riprovano ma la sfida adesso è diventata a due concorrenti per
lo spareggio... Incredibile entrambi pescano due 6.... Per evitare di passare
la notte a giocare a magie con le carte decidono di dividere la spesa...
Ottima
scelta, grazie e salute!
Prima di ripartirete verso Airale, per la gioia di Erik, questa volta c'è la
classica attraversata a piedi nudi del torrente. Rick è talmente galvanizzato
che decide di inzuppare pure il "pirulino" e così entra in acqua fino
alla cosce: piccolo inconveniente... Il suo cellulare Samsung touch screen era nel
taschino posteriore dei pantaloncini e pure lui fa il bagno... ma quando Erick se
ne accorge ormai lo schermo si è riempito di pesciolini. Allarmato, toglie la
batteria e la Sim: la prima la terrà in alto nella mano destra fino a Chiesa, la
scheda tra i denti e sulla sinistra, sempre levata al cielo, avrà il cellulare.
Il tutto per farlo asciugare in tempi umani, ma il problema è che più di uno, in quota, lo
ha scambiato per un santone delle montagna in continua adorazione.
Ma viiaaaa non possiamo perdere tempo....
La prima idea è quella di
scendere all’Alpe Lago ma è troppo corta e allora Erika e Pepe ci invitano per birra
e caffè nella loro bella baita ai Giumellini.... In pratica significa allungare
il tragitto di almeno 15 minuti .... Ma che volete che siaaa :-) tra una
bevuta, un conoscente ed una risata arrivano le 17,30 siamo in straritardo e
così prendiamo il sentiero che scende diretto verso Chiesa.
Arrivati
in Pineta teniamo la destra per poi attraversai i due ponti di legno dei corsi
d’acqua Giumellini e dopo circa 10 minuti di discesa incontriamo la civiltà! La
strada asfaltata ed il cartello con la scritta Chiesa in Valmalenco. Non ci crede nessuno!
Ci
ricompattiamo per l’immancabile click della foto di gruppo... quella non mente ;-)
Ora
inizia la lunga camminata verso Sondrio lungo il Sentiero Rusca. Prima tappa ai
Basci e seconda al Baros di Torre dove anche qui ci fermiamo per cinque birre e un caffè. Le
gambe cominciano a cedere e le ginocchia scricchiolano, ma non possiamo mollare:
mancano SOLO 8 km al traguardo. Puntiamo verso Tornadù e poi Valdone. La strada
sembra che non finisca mai e oltretutto è l’ora delle conferme con gli orari
per la pizzata con mogli e bambini.
Ma se a Tornadù l’idea primaria
era quella di arrivare a Sondrio e farsi pure una doccia prima di cena, in
realtà arrivati ad Arquino abbiamo capito che forse rischiavamo pure di saltare
la pizza… allora telefonate in viva voce per vedere che prendeva prima la
badilata sulla testa ma così non è stato… strano… si sono poi rifatte la
domenica facendoci fare aspirapolvere, spese Iperal e pittura facciate della
casa :-)Giunti ad Arquino il cielo era talmente scuro che ormai
ci riconoscevamo solo dalle voci. Poi prima di Ponchiera ecco l’idea più stupida
che poteva venirci: “Corriamo verso il ristorante per non arrivare troppo tardi”.
Detto; fatto… la cazzata!
Salutiamo Erika e Pepe che
saggiamente non si uniscono a noi perché non hanno problemi di tempo. Noi, invece, acceleriamo
il passo. Con la media dei 12 km orari, in pratica come quando scendevamo con
il Ciao a 14 anni, abbiamo raggiunto la zona del Masegra per poi attaccare i 3.445.677
gradini di Scarpatetti sempre senza rallentare... ma questa volta le ginocchia
iniziavano a spezzarsi… dai.. azz... manca poco!
Alle 21 eccoci al
parcheggio davanti allo Schenatti, proprio da dove siamo partiti 15 ore prima
:-)
Mitica ed immancabile foto di gruppo a documentare l’impresa
e poi via a manetta al ristorante.
Alla fine eravamo talmente
stanchi che abbiamo fatto fatica a mangiare anche la pizza, anzi il mitico Mossi
l’ha anche ingurgiata il giorno dopo per un piccolo problema di calo di zuccheri,
fortunatamente risolto al volo!
Vero, abbiamo chiesto troppo al nostro fisico
però queste sono spaccate che restano indelebili nelle articolazioni e cuore! ;-)
Alla prossima…
Salute... MISSIONE COMPIUTA!
Vista tracciato da Sondrio