Mittttica festa di addio al celibato quella organizzata sabato e domenica 30 e 31 agosto. La mattina ci
siamo ritrovati in piazza Cavour alle 9,45 e subito è scattato un invio
incontrollato si sms che ha portato il panico nel gruppo ma tutto si è poi
risolto con un caffè dai "cinesi". Formazione di partenza a Sondrio:
Mossi, Poul, Erik, Lucky, Toro, Flemi e Max poi in zona manicomio abbiamo
caricato Surf.
Camminata noiosa sulla salita di Ponchiera e poi abbiamo preso il sentiero
Rusca fino alla chiesetta vecchia della frazione per poi riscendere sulla
strada per ArKuino. Dopo la foto di rito ci siamo diretti sui tornanti di Ca'
Ceschina e poi giù per il Valdone fino al Ponte di Spriana che per la foto
abbiamo cercato di modificare in FRANA... in nostro onore :-)
Fino a questo punto eravamo convinti di avere mantenuto una discreta
velocità di camminata ma quando, verso Tornadù, abbiamo incontrato una signora
con un bambino in bicicletta abbiamo capito che eravamo delle seghe paurose: 22
minuti per superarli... gulp!
Allora per rifarci ci siamo fermati a Baròs di Torre per una gustosa birra
e poi di nuovo zaino in spalla destinazione Basci. Qui ci ha accolto a braccia
aperte, occhi impastati e testa che girava, il buon Stefano e poi, tanto per
cambiare, altro giro di birre e vino bianco.
Verso le 13 ci siamo incamminati in direzione Chiesa per mangiare alla
Pizzeria Il Vulcano. Quando siamo arrivati, quella stragnocca della cameriera
l'abbiamo tirata in mezzo e dopo alcune foto, la pasta alla puttanesca e due
pizze a tranci... a malincuore... siamo ripartiti! Attraversata Chiesa abbiamo
puntato verso il Curlo.
Qui un micro temporale ha rischiato di fregarci, ma non
ci è riuscito anzi è stato provvidenziale così ci siamo riposarci un pizzico.
Poco
dopo siamo ripartiti prendendo il comodo e piano sentiero che sale ad Albareda:
84 gradi di pendenza :-) A sinistra dell’agriturismo “Al” abbiamo trovato i
cartelli segnalatori e ci siamo incamminati prendendo la larga strada delle
cave. A questo punto, come sempre, scatta l’idea della variante e poco dopo ci
troviamo in un bosco pieno zeppo di felci, ortiche e zanzare.
Per fortuna ne
siamo usciti vivi dopo circa 20 minuti e trovato un sentiero ci siamo diretti verso
i Barchi. Qui, il Gufo ci ha refilato una birra cruda artigianale fatta con le
Falqui e dopo un’ora abbondante di Happy hours abbiamo ripreso il sentiero
verso il Palù.
Appena abbiamo visto il lago, però, non siamo riusciti a
resistere alla tentazione del bagno e, anche se l’acqua non era caldissima, è
servito per ritonificarci.
Non tutti gli amici, però, si sono messi in ammollo.
Raggiunto il Rifugio Palù siamo riusciti a lavarci seriamente con una doccia
calda e la sera cena per tutti a base di pizzoccheri, risotto ai funghi,
taroz,costine, zigeuner e tanto altro. La serata è poi sfumata tra risate, gioco
delle carte, musiche e balli, ma quello che ci è rimasto più impresso è stata
la potenza di certe lofe dal tanfo micidiale che qualche sedere rilasciava qua
e la. La sera non abbiamo fatto in tempo a toccare il cuscino che il Macca, l’unico
che non ha camminato, si è messo a russare dopo 7 secondi dalla buonanotte. Da
lì sono poi iniziati i tagli della legna: tutta roba dura e piena di nodi. La
mattina, sveglia, colazione e dopo aver saldato il conto siamo ripartiti con
destinazione Funivia del Palù. Con noi anche Simone e Macca che ci hanno
abbandonati una volta saliti al rifugio Motta. Da qui, dopo la foto di rito,
abbiamo preso il ripido sentiero “spacca gambe” che scende a Cimasassa e
raggiunge Ponte di Lanzada. Attraversata la piccola frazione abbiamo imbroccato
un altro sentiero che in meno di 30 minuti ci ha portati prima al Curlo e poi a
Chiesa dove ci siamo ritrovati con Macca e Simone.
Pausa d’obbligo al
ristornate Totò dove la maggior parte dei soci si è pappato la costata e io ed
Angelo un ottimo piatto di gnocchi allo zola. Alle 14,30 ci siamo alzati a
malincuore dal tavolo che ci teneva ancorati come una calamita.
Un altro minuto
e saremo rimasti al Totò per sempre! Alla fine è iniziata la lunga camminata
verso la città passando dai Basci e Torre, sempre percorrendo il sentiero
Rusca.
Cammina, cammina e cammina le gambe stavano diventando di legno quando
finalmente siamo arrivati a Ca’ Ceschina ed abbiamo preso il sentiero verso
Arquino.
Dopo la noiosa strada piana, abbiamo raggiunto Ponchiera e poco dopo
abbiamo salutato Surf all’altezza del manicomio. Noi ci siamo diretti verso via
Scarpatetti e in poco tempo abbiamo raggiunto la Collegiata e la via Rusca,
proprio dove ha inizio il sentiero.
Qui abbiamo salutato Flemi e Mossi e noi ci
siamo incamminati verso la piazza Garibaldi per poi raggiungere il Lungomallero
ed il parcheggio di viale Milano. Arrivati alle macchine ci ha raggiunti pure
la futura sposa Chiara e poi ci siamo salutati con un caloroso abbraccio.
E’
stato un bellissimo fine settimana in compagnia ed un singolare addio al
celibato che è stato apprezzato da tutti!
Appuntamento al matrimonio!
Eee per lo sposoooo facciamooo un brindissiiii... al Baròs di Torre!
Pausa ai Basci
Heeyyyy un passaggiiiooo!!!
La tappa di Chiesa
Gustosa mangiata alla Puttanesca!
Davide e la cameriera... che feeling!
Un vulcano di energia...
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