DOVE OSAVANO GLI SPALLONI
Ringraziamo il mitico Cristian per la bella recensione
sulla gita sopra al lago con Luca... Buona lettura!
Ciao Amici, ci eravamo lasciati al monte Bregagno con in progetto la prossima escursione al Monte Galbiga…
Detto fatto, visto il tempo bello e caldo che
ci sta accompagnando il mese di novembre ne approfittiamo e ci facciamo
un’altra bell’escursione.
Consultando a casa un po’ di materiale su
internet ci incuriosisce molto un escursione che andra’ a toccare la vecchia
via dei contrabbandieri. Il percorso si snoda sulla dorsale nord del lago di
Como, sul confine Svizzero…e va a toccare 4 cime, l’Alpe di Lenno,il Monte
Galbiga (citato anche nelle canzoni di Davide Van De Sfroos) il Monte Tremezzo
e il Monte Crocione, il tutto partendo dall’ abitato di Ossuccio.
Dovrebbe essere un giro della lunghezza di
circa 30km, il quale necessita almeno un po’ di allenamento visto che anche il
dislivello complessivo si aggira intorno ai 1800 metri. Non bisogna avere con
se una particolare attrezzatura, solo un buon paio di scarponi, le racchette
(facoltativo) e lo zaino con le provviste e qualcosa per ripararsi dal freddo.Bene,
partiamo dall’ inizio… Lasciamo la macchina a Ossuccio (250 metri circa slm)
nel piazzaletto antistante la Locanda il Riposo, scarponi ai piedi e zaino in
spalla ci incamminiamo sulla mulattiera che sale verso l’abbazia Madonna del
Soccorso (Patrimonio dell’ Umanità dell’Unesco) salendo verso essa si possono
incontrare delle piccole cappellette che ricordano le stazioni della via
Crucis, alcune restaurate e tenute molto bene e altre un po’ da sistemare…!!!Qui
si respira un atmosfera molto mistica…saliamo cosi’ rispettosamente verso
l’Abbazzia egiunti
alla meta notiamo che ci sono degli operai all’ interno il che non ci permette
di visitarla.
Proseguiamo per il sentiero che sale dietro di
essa, entriamo subito nel bosco, da qui sale un sentiero che dopo aver
attraversato qualche minuscolo borgo ci porta al Santuario di S.
Benedetto.
La Chiesa e’ di tipo medioevale, costruita con
uno stile molto semplice, ma molto bella da vedere e inserita in un percorso
spirituale che ricorda vagamente la vita Eremita…
Diamo uno sguardo verso la sommita’ della
montagna e notiamo che la strada e’ ancora lunga…salendo molto ripidamente per
il sentiero ci ritroviamo a valicare piu’ volte un ruscello che taglia in due
un Bellissimo Faggeto,
di li a poco superato un piccolo maggengo vediamo il rifugio Boffalora.
Facciamo anche la conoscenza di un signore che
sta’ sistemando la strada disconnessa che porta a casa sua, ci da delle dritte
preziose, che aggiunte a quelle lette nelle varie recensioni ci danno un quadro
completo del giro che vogliamo fare.
Salutiamo e ci incamminiamo verso la prima meta
di oggi, Monte di Lenno (1589 metri) ci fermiamo un attimo per dissetarci e dopo
circa una ventina di minuti eccoci in vetta, dove sventola una bandiera
Italiana. E vaiii la prima cima e’ conquistata, diciamo che la fatica maggiore
l’abbiamo fatta, infatti da qui in poi il percorso si sviluppa in quota. Da qui
si vede bene il rifugio Venini, l’osservatorio astronomico vicino ad esso e il
Monte Galbiga nostra prossima meta.
In circa 45 minuti siamo al Galbiga, dove hanno
allestito una specie di chiesetta all’ aperto attorno a una grande croce. Qua ‘
il panorama e’ magnifico, si vede molto bene il lago di Lugano il monte rosa e
a sud il lago di Como, ci fermiamo a consumare il nostro pranzo e dedichiamo un
piccolo pensiero ai contrabbandieri e ai fratelli che( come ci ricordano le
trincee che da li a breve andremo ad incontrare) hanno combattuto e dato la
vita per il nostro paese. Scendiamo dal Galbiga e come appunto gia’ accennato
ci dirigiamo verso il Monte Tremezzo passando per la linea Cadorna, una serie
di trincee e fortificazioni a protezione del versante Italiano della Montagna.
Siamo ormai sul Tremezzo, facciamo alcune foto
e ci dirigiamo verso l’ultima delle cime di oggi, il Monte Crocione, dopo pochi
minuti giungiamo al vecchio alpeggio abbandonato dell’ omonimo monte, un
gruppo di case che purtroppo stanno cadendo su se stesso, ci fermiamo ad
apprezzare la splendida
archittettura a volta “schiena di mulo…” memore dell’ arte carpentiera
lariana…!!! Facciamo qualche foto e via verso il monte Crocione…!!! Notiamo che
c’e’gia’ qualcuno in vetta, dopo circa 20 minuti eccoci anche noi…capiamo
subito il perche’ del nome…..infatti alla sommita’e’ posta una gigantesca Croce
color argento a protezione e dominio del fondovalle….Il panorama e’ magnifico….
e viene esaltato ancor di piu’ dalla bellissima serarta di sole che il Buon Dio
ha deciso di regalarci…!!!
Si vede Bellagio (la Perla del Lago…) il ramo
di Lecco e parte del ramo di Como…e volgendo lo sguardo verso Est possiamo
ammirare la cara Valtellina , il parco del pian di Spagna e la prima parte
della Valchiavenna…!!!
Bene, anche questa e’ “conquistata…” ci
fermiamo ancora qualche minuto a “contemplare” il magnifico scenario…chiediamo
poi ai due ragazzi che ci fanno compagnia se gentilmente ci scattano un paio di
foto…!!!
Cortesemente accettano… li ringraziamo e dopo
averli salutati ci dirigiamo velocemente sulla via del ritorno… la sera si sta’
avvicinado rapidamente…arrivati all’ alpeggio lasciato poco prima decidiamo
(per guadagnare tempo) di non seguire il sentiero, ma bensi di tagliare l’ampio
costone erboso, il quale ci portera’ sotto le baite dell’ Alpeggio Mezzegra… da
qui’ sara’ una picchiata verticale fino a valle…!!!
Scendiamo cercando di camminare su una specie
di sentiero che le piogge hanno scavato nel pascolo, cercando di godere ancora
degli ultimi scorci di “Bella vista…” dopo alcune centinaia di metri notiamo
che il pascolo viene abbandonato, e ci fa compagnia un ampia frangia di
sterpaglie che ci accompagnera’ fino al bosco…!!!
Entriamo in esso,il terreno e’ un po’ scivoloso
e non ci risparmia qualche leggera caduta… poco male, ci rialziamo e
proseguiamo il cammino…!!! Arriviamo ad un Borgo ben conservato, da qui’ parte
una mulattiera che ci dovrebbe ricondurre all’
abitato di Ossuccio… Ne abbiamo la conferma poco dopo da un ragazzo incrociato
sulla stessa via…!!!
Ragazzi, camminare risulta quasi impossibile…
infatti la pendenza è tale che si fa piu’ fatica a “frenare” e mantenere il
passo che correre…
Ci guardiamo e ci mettiamo un secondo a
mettterci d’ accordo…la sfida ci alletta assai… via giu’ in picchiata verso
Ossuccio… le dita dei piedi ci fanno un male boia, ma non molliamo…al massimo
ci ritroveremo qualche unghia nera… anche i muscoli si lamentano…sono ormai 7
ore che li stiamo “maltrattando…” curva dopo curva scendiamo molto velocemente,
vediamo le case del paese sempre piu’ vicine a noi…
Arriviamo a Lenno, e precisamente all’ Abbazia
dell’ Acquafredda, decidiamo di dare un occhiata, ma anche qui mentre ci
accingiamo ad entrare dei ragazzi chiudono il portone ed escono…
Decisamente oggi non siamo fortunati nel
visitare le chiese…
Ammiriamo quindi la bellezza dall’ esterno e
facciamo ritorno alla macchina seguendo le vie del paese…
Eccoci, manca solo l’ultima scalinata che ci
portera’ alla Locanda, notiamo inoltre che e’ anche il punto di partenza delle
stazioni della via Crucis.
La risaliamo in silenzio, giunti alla macchina
ci togliamo velocemente gli scarponi e ritorniamo verso casa.
E’ quasi buio, anche oggi e’ stata una
Splendida giornata… e come sempre ci piace ricordare “NESSUNA
SFIDA, NESSUN RECORD MA SOLO IL PIACERE DI CONDIVIDERE CON AMICI IL BELLO CHE
CI OFFRE LA MONTAGNA.
Amici, ciao a tutti, alla prossima …!!!
Detto fatto, visto il tempo bello e caldo che
ci sta accompagnando il mese di novembre ne approfittiamo e ci facciamo
un’altra bell’escursione.
Consultando a casa un po’ di materiale su
internet ci incuriosisce molto un escursione che andra’ a toccare la vecchia
via dei contrabbandieri. Il percorso si snoda sulla dorsale nord del lago di
Como, sul confine Svizzero…e va a toccare 4 cime, l’Alpe di Lenno,il Monte
Galbiga (citato anche nelle canzoni di Davide Van De Sfroos) il Monte Tremezzo
e il Monte Crocione, il tutto partendo dall’ abitato di Ossuccio.
Dovrebbe essere un giro della lunghezza di
circa 30km, il quale necessita almeno un po’ di allenamento visto che anche il
dislivello complessivo si aggira intorno ai 1800 metri. Non bisogna avere con
se una particolare attrezzatura, solo un buon paio di scarponi, le racchette
(facoltativo) e lo zaino con le provviste e qualcosa per ripararsi dal freddo.Bene,
partiamo dall’ inizio… Lasciamo la macchina a Ossuccio (250 metri circa slm)
nel piazzaletto antistante la Locanda il Riposo, scarponi ai piedi e zaino in
spalla ci incamminiamo sulla mulattiera che sale verso l’abbazia Madonna del
Soccorso (Patrimonio dell’ Umanità dell’Unesco) salendo verso essa si possono
incontrare delle piccole cappellette che ricordano le stazioni della via
Crucis, alcune restaurate e tenute molto bene e altre un po’ da sistemare…!!!Qui
si respira un atmosfera molto mistica…saliamo cosi’ rispettosamente verso
l’Abbazzia egiunti
alla meta notiamo che ci sono degli operai all’ interno il che non ci permette
di visitarla.
Proseguiamo per il sentiero che sale dietro di
essa, entriamo subito nel bosco, da qui sale un sentiero che dopo aver
attraversato qualche minuscolo borgo ci porta al Santuario di S.
Benedetto.
La Chiesa e’ di tipo medioevale, costruita con
uno stile molto semplice, ma molto bella da vedere e inserita in un percorso
spirituale che ricorda vagamente la vita Eremita…
Diamo uno sguardo verso la sommita’ della
montagna e notiamo che la strada e’ ancora lunga…salendo molto ripidamente per
il sentiero ci ritroviamo a valicare piu’ volte un ruscello che taglia in due
un Bellissimo Faggeto,
di li a poco superato un piccolo maggengo vediamo il rifugio Boffalora.
Facciamo anche la conoscenza di un signore che
sta’ sistemando la strada disconnessa che porta a casa sua, ci da delle dritte
preziose, che aggiunte a quelle lette nelle varie recensioni ci danno un quadro
completo del giro che vogliamo fare.
Salutiamo e ci incamminiamo verso la prima meta
di oggi, Monte di Lenno (1589 metri) ci fermiamo un attimo per dissetarci e dopo
circa una ventina di minuti eccoci in vetta, dove sventola una bandiera
Italiana. E vaiii la prima cima e’ conquistata, diciamo che la fatica maggiore
l’abbiamo fatta, infatti da qui in poi il percorso si sviluppa in quota. Da qui
si vede bene il rifugio Venini, l’osservatorio astronomico vicino ad esso e il
Monte Galbiga nostra prossima meta.
In circa 45 minuti siamo al Galbiga, dove hanno
allestito una specie di chiesetta all’ aperto attorno a una grande croce. Qua ‘
il panorama e’ magnifico, si vede molto bene il lago di Lugano il monte rosa e
a sud il lago di Como, ci fermiamo a consumare il nostro pranzo e dedichiamo un
piccolo pensiero ai contrabbandieri e ai fratelli che( come ci ricordano le
trincee che da li a breve andremo ad incontrare) hanno combattuto e dato la
vita per il nostro paese. Scendiamo dal Galbiga e come appunto gia’ accennato
ci dirigiamo verso il Monte Tremezzo passando per la linea Cadorna, una serie
di trincee e fortificazioni a protezione del versante Italiano della Montagna.
Siamo ormai sul Tremezzo, facciamo alcune foto
e ci dirigiamo verso l’ultima delle cime di oggi, il Monte Crocione, dopo pochi
minuti giungiamo al vecchio alpeggio abbandonato dell’ omonimo monte, un
gruppo di case che purtroppo stanno cadendo su se stesso, ci fermiamo ad
apprezzare la splendida
archittettura a volta “schiena di mulo…” memore dell’ arte carpentiera
lariana…!!! Facciamo qualche foto e via verso il monte Crocione…!!! Notiamo che
c’e’gia’ qualcuno in vetta, dopo circa 20 minuti eccoci anche noi…capiamo
subito il perche’ del nome…..infatti alla sommita’e’ posta una gigantesca Croce
color argento a protezione e dominio del fondovalle….Il panorama e’ magnifico….
e viene esaltato ancor di piu’ dalla bellissima serarta di sole che il Buon Dio
ha deciso di regalarci…!!!
Si vede Bellagio (la Perla del Lago…) il ramo
di Lecco e parte del ramo di Como…e volgendo lo sguardo verso Est possiamo
ammirare la cara Valtellina , il parco del pian di Spagna e la prima parte
della Valchiavenna…!!!
Bene, anche questa e’ “conquistata…” ci
fermiamo ancora qualche minuto a “contemplare” il magnifico scenario…chiediamo
poi ai due ragazzi che ci fanno compagnia se gentilmente ci scattano un paio di
foto…!!!
Cortesemente accettano… li ringraziamo e dopo
averli salutati ci dirigiamo velocemente sulla via del ritorno… la sera si sta’
avvicinado rapidamente…arrivati all’ alpeggio lasciato poco prima decidiamo
(per guadagnare tempo) di non seguire il sentiero, ma bensi di tagliare l’ampio
costone erboso, il quale ci portera’ sotto le baite dell’ Alpeggio Mezzegra… da
qui’ sara’ una picchiata verticale fino a valle…!!!
Scendiamo cercando di camminare su una specie
di sentiero che le piogge hanno scavato nel pascolo, cercando di godere ancora
degli ultimi scorci di “Bella vista…” dopo alcune centinaia di metri notiamo
che il pascolo viene abbandonato, e ci fa compagnia un ampia frangia di
sterpaglie che ci accompagnera’ fino al bosco…!!!
Entriamo in esso,il terreno e’ un po’ scivoloso
e non ci risparmia qualche leggera caduta… poco male, ci rialziamo e
proseguiamo il cammino…!!! Arriviamo ad un Borgo ben conservato, da qui’ parte
una mulattiera che ci dovrebbe ricondurre all’
abitato di Ossuccio… Ne abbiamo la conferma poco dopo da un ragazzo incrociato
sulla stessa via…!!!
Ragazzi, camminare risulta quasi impossibile…
infatti la pendenza è tale che si fa piu’ fatica a “frenare” e mantenere il
passo che correre…
Ci guardiamo e ci mettiamo un secondo a
mettterci d’ accordo…la sfida ci alletta assai… via giu’ in picchiata verso
Ossuccio… le dita dei piedi ci fanno un male boia, ma non molliamo…al massimo
ci ritroveremo qualche unghia nera… anche i muscoli si lamentano…sono ormai 7
ore che li stiamo “maltrattando…” curva dopo curva scendiamo molto velocemente,
vediamo le case del paese sempre piu’ vicine a noi…
Arriviamo a Lenno, e precisamente all’ Abbazia
dell’ Acquafredda, decidiamo di dare un occhiata, ma anche qui mentre ci
accingiamo ad entrare dei ragazzi chiudono il portone ed escono…
Decisamente oggi non siamo fortunati nel
visitare le chiese…
Ammiriamo quindi la bellezza dall’ esterno e
facciamo ritorno alla macchina seguendo le vie del paese…
Eccoci, manca solo l’ultima scalinata che ci
portera’ alla Locanda, notiamo inoltre che e’ anche il punto di partenza delle
stazioni della via Crucis.
La risaliamo in silenzio, giunti alla macchina
ci togliamo velocemente gli scarponi e ritorniamo verso casa.
E’ quasi buio, anche oggi e’ stata una
Splendida giornata… e come sempre ci piace ricordare “NESSUNA
SFIDA, NESSUN RECORD MA SOLO IL PIACERE DI CONDIVIDERE CON AMICI IL BELLO CHE
CI OFFRE LA MONTAGNA.
Amici, ciao a tutti, alla prossima …!!!
Nessun commento:
Posta un commento