sabato 27 dicembre 2014

SULLA VIA DEI CONTRABBANDIERI: De Sfroos!

DOVE OSAVANO GLI SPALLONI



Ringraziamo il mitico Cristian per la bella recensione
sulla gita sopra al lago con Luca... Buona lettura!








Ciao Amici, ci eravamo lasciati al monte Bregagno con in progetto la prossima escursione al Monte Galbiga…


Detto fatto, visto il tempo bello e caldo che ci sta accompagnando il mese di novembre ne approfittiamo e ci facciamo un’altra bell’escursione.
Consultando a casa un po’ di materiale su internet ci incuriosisce molto un escursione che andra’ a toccare la vecchia via dei contrabbandieri. Il percorso si snoda sulla dorsale nord del lago di Como, sul confine Svizzero…e va a toccare 4 cime, l’Alpe di Lenno,il Monte Galbiga (citato anche nelle canzoni di Davide Van De Sfroos) il Monte Tremezzo e il Monte Crocione, il tutto partendo dall’ abitato di Ossuccio.
Dovrebbe essere un giro della lunghezza di circa 30km, il quale necessita almeno un po’ di allenamento visto che anche il dislivello complessivo si aggira intorno ai 1800 metri. Non bisogna avere con se una particolare attrezzatura, solo un buon paio di scarponi, le racchette (facoltativo) e lo zaino con le provviste e qualcosa per ripararsi dal freddo.Bene, partiamo dall’ inizio… Lasciamo la macchina a Ossuccio (250 metri circa slm) nel piazzaletto antistante la Locanda il Riposo, scarponi ai piedi e zaino in spalla ci incamminiamo sulla mulattiera che sale verso l’abbazia Madonna del Soccorso (Patrimonio dell’ Umanità dell’Unesco) salendo verso essa si possono incontrare delle piccole cappellette che ricordano le stazioni della via Crucis, alcune restaurate e tenute molto bene e altre un po’ da sistemare…!!!Qui si respira un atmosfera molto mistica…saliamo cosi’ rispettosamente verso l’Abbazzia  egiunti alla meta notiamo che ci sono degli operai all’ interno il che non ci permette di visitarla. 
Proseguiamo per il sentiero che sale dietro di essa, entriamo subito nel bosco, da qui sale un sentiero che dopo aver attraversato qualche minuscolo borgo ci porta al Santuario di S. Benedetto. 
La Chiesa e’ di tipo medioevale, costruita con uno stile molto semplice, ma molto bella da vedere e inserita in un percorso spirituale che ricorda vagamente la vita  Eremita… 
Diamo uno sguardo verso la sommita’ della montagna e notiamo che la strada e’ ancora lunga…salendo molto ripidamente per il sentiero ci ritroviamo a valicare piu’ volte un ruscello che taglia in due un Bellissimo  Faggeto, di li a poco superato un piccolo maggengo vediamo il rifugio Boffalora. 
Facciamo anche la conoscenza di un signore che sta’ sistemando la strada disconnessa che porta a casa sua, ci da delle dritte preziose, che aggiunte a quelle lette nelle varie recensioni ci danno un quadro completo del giro che vogliamo fare. 
Salutiamo e ci incamminiamo verso la prima meta di oggi, Monte di Lenno (1589 metri) ci fermiamo un attimo per dissetarci e dopo circa una ventina di minuti eccoci in vetta, dove sventola una bandiera Italiana. E vaiii la prima cima e’ conquistata, diciamo che la fatica maggiore l’abbiamo fatta, infatti da qui in poi il percorso si sviluppa in quota. Da qui si vede bene il rifugio Venini, l’osservatorio astronomico vicino ad esso e il Monte Galbiga nostra prossima meta. 
In circa 45 minuti siamo al Galbiga, dove hanno allestito una specie di chiesetta all’ aperto attorno a una grande croce. Qua ‘ il panorama e’ magnifico, si vede molto bene il lago di Lugano il monte rosa e a sud il lago di Como, ci fermiamo a consumare il nostro pranzo e dedichiamo un piccolo pensiero ai contrabbandieri e ai fratelli che( come ci ricordano le trincee che da li a breve andremo ad incontrare) hanno combattuto e dato la vita per il nostro paese. Scendiamo dal Galbiga e come appunto gia’ accennato ci dirigiamo verso il Monte Tremezzo passando per la linea Cadorna, una serie di trincee e fortificazioni a protezione del versante Italiano della Montagna. 
Siamo ormai sul Tremezzo, facciamo alcune foto e ci dirigiamo verso l’ultima delle cime di oggi, il Monte Crocione, dopo pochi minuti giungiamo al vecchio alpeggio abbandonato dell’ omonimo monte, un gruppo di case che purtroppo stanno cadendo su se stesso, ci fermiamo ad apprezzare la  splendida archittettura a volta “schiena di mulo…” memore dell’ arte carpentiera lariana…!!! Facciamo qualche foto e via verso il monte Crocione…!!! Notiamo che c’e’gia’ qualcuno in vetta, dopo circa 20 minuti eccoci anche noi…capiamo subito il perche’ del nome…..infatti alla sommita’e’ posta una gigantesca Croce color argento a protezione e dominio del fondovalle….Il panorama e’ magnifico…. e viene esaltato ancor di piu’ dalla bellissima serarta di sole che il Buon Dio ha deciso di regalarci…!!! 
Si vede Bellagio (la Perla del Lago…) il ramo di Lecco e parte del ramo di Como…e volgendo lo sguardo verso Est possiamo ammirare la cara Valtellina , il parco del pian di Spagna e la prima parte della Valchiavenna…!!! 
Bene, anche questa e’ “conquistata…” ci fermiamo ancora qualche minuto a “contemplare” il magnifico scenario…chiediamo poi ai due ragazzi che ci fanno compagnia se gentilmente ci scattano un paio di foto…!!! 
Cortesemente accettano… li ringraziamo e dopo averli salutati ci dirigiamo velocemente sulla via del ritorno… la sera si sta’ avvicinado rapidamente…arrivati all’ alpeggio lasciato poco prima decidiamo (per guadagnare tempo) di non seguire il sentiero, ma bensi di tagliare l’ampio costone erboso, il quale ci portera’ sotto le baite dell’ Alpeggio Mezzegra… da qui’ sara’ una picchiata verticale fino a valle…!!! 
Scendiamo cercando di camminare su una specie di sentiero che le piogge hanno scavato nel pascolo, cercando di godere ancora degli ultimi scorci di “Bella vista…” dopo alcune centinaia di metri notiamo che il pascolo viene abbandonato, e ci fa compagnia un ampia frangia di sterpaglie che ci accompagnera’ fino al bosco…!!! 
Entriamo in esso,il terreno e’ un po’ scivoloso e non ci risparmia qualche leggera caduta… poco male, ci rialziamo e proseguiamo il cammino…!!! Arriviamo ad un Borgo ben conservato, da qui’ parte una mulattiera che ci dovrebbe ricondurre  all’ abitato di Ossuccio… Ne abbiamo la conferma poco dopo da un ragazzo incrociato sulla stessa via…!!! 
Ragazzi, camminare risulta quasi impossibile… infatti la pendenza è tale che si fa piu’ fatica a “frenare” e mantenere il passo che correre…
Ci guardiamo e ci mettiamo un secondo a mettterci d’ accordo…la sfida ci alletta assai… via giu’ in picchiata verso Ossuccio… le dita dei piedi ci fanno un male boia, ma non molliamo…al massimo ci ritroveremo qualche unghia nera… anche i muscoli si lamentano…sono ormai 7 ore che li stiamo “maltrattando…” curva dopo curva scendiamo molto velocemente, vediamo le case del paese sempre piu’ vicine a noi…
Arriviamo a Lenno, e precisamente all’ Abbazia dell’ Acquafredda, decidiamo di dare un occhiata, ma anche qui mentre ci accingiamo ad entrare dei ragazzi chiudono il portone ed escono… 
Decisamente oggi non siamo fortunati nel visitare le chiese… 
Ammiriamo quindi la bellezza dall’ esterno e facciamo ritorno alla macchina seguendo le vie del paese… 
Eccoci, manca solo l’ultima scalinata che ci portera’ alla Locanda, notiamo inoltre che e’ anche il punto di partenza delle stazioni della via Crucis. 
La risaliamo in silenzio, giunti alla macchina ci togliamo velocemente gli scarponi e ritorniamo verso casa. 
E’ quasi buio, anche oggi e’ stata una Splendida giornata… e come sempre ci piace ricordare  “NESSUNA SFIDA, NESSUN RECORD MA SOLO IL PIACERE DI CONDIVIDERE CON AMICI IL BELLO CHE CI OFFRE LA MONTAGNA. 
Amici, ciao a tutti, alla prossima …!!!








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