e rifugio CRISTINA
A volte ci preoccupiamo che i bimbi non camminano e che non ci sono posti carini per passare una bella domenica in famiglia all'aperto. Così per sfatare questa credenza di origini malenche (hehhehe) una comitiva di matti è partita direzione Campagneda e rifugio Cristina. Sul treno della simpatia c'erano Roberto, Roberta, Alice, Lucia, Serena; Luca, Jenny, Nadia e Max, Katia, Gaia e Lara. Calcolate poi che la sera precedente eravamo tutti alla tradizionale festa di Torre Santa Maria: salsicce, polenta formaggio e tanto vino. Ma alla fine siamo stati tutti bravi!
Ritrovo domenica 10 agosto, ore 9.30 sotto casa di Max in via Sasso a Chiesa in Valmalenco. Si parte a bordo delle due Panda... piano piano per evitare effetti vomitino. Le bambine sono contente!
Dopo la scelta tra Lago Palù e Campagneda, vince Campagneda 1 a 0 e quindi prendiamo direzione Lanzada. Raggiunta la località Campo Franscia proseguiamo verso le dighe e dopo aver superato l'ultimo paffuto concorrente della gara ciclistica Torino-Lione-Campo Moro finalmente svoltiamo a destra direzione Campagneda. Per ora nessun rigurgito a bordo. Parcheggiamo le auto sul ciglio della strada e partiamo tutti a piedi. Dopo 4 passi una bambina chiede: "Non siamo ancora arrivati?"
Ignoriamo l'affermazione e proseguiamo. Il sentiero è largo come un'autostrada e la salita è accessibile anche a chi come noi ha dolori alle gambe appena scende dal letto. I bambini camminano ma bisogna raccontare loro centinaia di storie. La piccola Lucia è la più brava ma solo dopo capiamo il perché: si è fatta tutto il sentiero pacifica e rilassata nel marsupio da montagna... tutti volevamo "tornà bambini"...
Ignoriamo l'affermazione e proseguiamo. Il sentiero è largo come un'autostrada e la salita è accessibile anche a chi come noi ha dolori alle gambe appena scende dal letto. I bambini camminano ma bisogna raccontare loro centinaia di storie. La piccola Lucia è la più brava ma solo dopo capiamo il perché: si è fatta tutto il sentiero pacifica e rilassata nel marsupio da montagna... tutti volevamo "tornà bambini"...
Alla fine passiamo il rifugio Ca' Runcash e prendiamo direzione Cristina, sempre passando dall'autostrada sterrata.
Ma prima di raggiungere il rifugio, tra preghiere e storielle arriviamo ad una collinetta a lato del sentiero, appena dopo il torrente. Un posto assurdo ma data l'ora e l'insistenza delle bimbe diventa fantastico, anche perché altri 10 passi sarebbero stati impossibili da percorrere.
Così okkupiamo lo spiazzo con coperte e copertine... guarda spunta anche un ombrellone... fantastico!
Ora è il momento più atteso: panini, salame, bresaola, cioccolato, aranciata e perfino una bottiglia di buon vino rosso... uuaaoooo
Il tutto poi, con le bambine che si divertivano un mondo senza escludere la fantastica giornata di sole e la cornice del Pizzo Scalino alle nostre spalle. In verità, la parola Pizzo Scalino, per un attimo ha rievocato il ricordo dell'ultima sfida in montagna a Max (vedi articolo blog Valfontana-P. Scalino - Carnale) che per un attimo ha avuto un mancamento.
Dopo pranzo sono iniziati i turni al cesso naturale e poi mentre mamme e bimbe riposavano Roberto, Luca e Max si sono appartati sopra un sasso con una compagna d'eccellenza: la bottiglia di Genepì!
Dopo le 15,00 abbiamo raccolto i ferri e siamo partiti tutti insieme alla volta del rifugio Cristina. Obiettivo: la crostata alla marmellata!
Per gli amanti dell'alpinismo facile ricordiamo che il rifugio Cristina sorge tra i pascoli dell'Alpe Prabello e può essere raggiunto in 4 ore da Caspoggio, seguendo il sentiero per l'Alpe Zocca e l'Alpe Acquanera. Più dolce e più breve è invece il sentiero "autostrada" che abbiamo preso noi oppure si può prendere il sentiero che sale al dosso sul quale è posto il rifugio Zoia. Superati i primi radi larici ed alcuni enormi monoliti rossastri, lisciati dalla millenaria azione dei ghiacci si oltrepassa una parete strapiombante, per poi scendere e risalire brevemente: è qui che comincia ad imporsi allo sguardo la piramide del Pizzo Scalino (m.3323), cima elegante che dominerà costantemente il paesaggio. Si scende verso la conca dove sono situate le baite di Campagneda, e dove da poco sorge il rifugio Ca' Runcasc, oltrepassando due ruscelli ed imboccando il sentiero che procede verso sinistra e oltrepassa un pianoro paludoso ed una piana circondata da alcune grandi rocce. Superati un valloncello ed un dosso roccioso, si giunge ad un altro pianoro e di qui ad un bivio. Prendendo a sinistra si sale una gradinata di pietra e si giunge al Rifugio. L'intero percorso richiede un'ora e mezza circa. Se non sbaglio al rifugio termina la settima tappa dell'Alta Via della Valmalenco e parte l'ottava ed ultima tappa che termina a Tokio... ma forse mi sbaglio :-)
Per gli amanti dell'alpinismo facile ricordiamo che il rifugio Cristina sorge tra i pascoli dell'Alpe Prabello e può essere raggiunto in 4 ore da Caspoggio, seguendo il sentiero per l'Alpe Zocca e l'Alpe Acquanera. Più dolce e più breve è invece il sentiero "autostrada" che abbiamo preso noi oppure si può prendere il sentiero che sale al dosso sul quale è posto il rifugio Zoia. Superati i primi radi larici ed alcuni enormi monoliti rossastri, lisciati dalla millenaria azione dei ghiacci si oltrepassa una parete strapiombante, per poi scendere e risalire brevemente: è qui che comincia ad imporsi allo sguardo la piramide del Pizzo Scalino (m.3323), cima elegante che dominerà costantemente il paesaggio. Si scende verso la conca dove sono situate le baite di Campagneda, e dove da poco sorge il rifugio Ca' Runcasc, oltrepassando due ruscelli ed imboccando il sentiero che procede verso sinistra e oltrepassa un pianoro paludoso ed una piana circondata da alcune grandi rocce. Superati un valloncello ed un dosso roccioso, si giunge ad un altro pianoro e di qui ad un bivio. Prendendo a sinistra si sale una gradinata di pietra e si giunge al Rifugio. L'intero percorso richiede un'ora e mezza circa. Se non sbaglio al rifugio termina la settima tappa dell'Alta Via della Valmalenco e parte l'ottava ed ultima tappa che termina a Tokio... ma forse mi sbaglio :-)
E comunque non andate al rifugio Cristina apposta per la crostata da gustare come merenda perché la risposta dei gestori è sempre la stessa: "L'abbiamo appena finita!".
Così sorseggiamo birra e gazzosa in compagnia di Samuele e poi scendiamo a valle tutti felici!
Ore 17,30 siamo alle automobili. Una bella gita in amicizia che consigliamo a tutti quei genitori disperati che hanno in casa figlie pigrone che si spacciano per Winx!
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