inutile aggiungere parole a foto e filmati :-)
martedì 22 luglio 2014
Mancapane così siamo andati in Agriturismo ;-)
Giovedì 1 maggio abbiamo organizzato una bella gita fuori porta con "anello" di camminata adeguato alla bambine, ma soprattutto alle mamme ;-)
In rigoroso ordine
alfabetico, erano presenti le famiglie Flematti, Gianotti, Locatelli e Mossinelli.
Ore 9,30 - Lasciate le auto nella zona del cimitero di Montagna ci siamo diretti verso via
Paini per poi salire verso via Benedetti. Da qui, abbiamo preso il sentiero che
sale verso San Giovanni. Arrivati in località Ca’ Bongiascia abbiamo preso un
altro sentiero che costeggia la valletta del Davaglione attraversando un
ruscello che solca l'avvallamento tramite un ponticello di legno.
Ancora in
piano siamo usciti sul versante opposto passando al margine inferiore del
poggio erboso su cui, già visibili, sorgono le mura del Castello di Mancapane.
Raggiunto un altro cartello indicatore, siamo salti a sinistra nella boscaglia,
lungo un bel tracciato che in breve ci ha portati sul prato antistante il
fortilizio. Qui una elegante bacheca espone una cartellone esplicativo in cui
sono narrate le caratteristiche del monumento. Qui abbiamo sostato per una
buona mezz’ora ammirando il castello e godendoci un meritato relax.
Verso mezzogiorno abbiamo
ripreso il sentiero tenendo al sinistra scendendo un ripido tratto che ci ha portati
sul fondo di una piccola gola percorsa dal torrente Davaglione. Seguendo il
greto verso valle per una cinquantina di metri, abbiamo preso la risalita
protetta da alcuni legni. Scesi pochi metri ecco il piccolo mulino di Cà di
Mazza. Il restauro, promosso dalla Comunità Montana Valtellina di Sondrio, in
collaborazione con il Comune di Montagna Valtellina, ci ha riconsegnato il
manufatto in perfetto stato e con gli ingranaggi ancora funzionanti.
La
particolarità del mulino consiste nell'atipica disposizione delle pale che, a
differenza della maggior parte dei mulini, sono disposte su un asse
orizzontale. In tal modo non vi sono altri ingranaggi fra essa e l'albero di
trasmissione consentendo il massimo sfruttamento della forza motrice.
Un canale
in muratura conduce l'acqua del Davaglione fino ad una paratoia che serve per
controllare il flusso idrico. Oltre la paratoia una canalizzazione ottenuta
mediante un tronco scavato porta l'acqua a frangersi sulle pale.
Sopra la
macina si trova la tramoggia che lascia cadere i chicchi di frumento nel
palmento la cui apertura può essere regolata in funzione del tipo di cereale
molito e del grado di macinatura che si vuole ottenere.
Il prodotto macinato
cade in una madia da dove viene poi passato in un cribbio per una ulteriore
raffinazione.
Peccato che il tutto lo abbiamo visto solo sbirciando dal foro
dove esce l’acqua, dietro il mulino.
Da qui abbiamo poi preso il sentiero
pianeggiante fino alle case di Cà Zoia e alla strada che da Montagna sale alla
chiesa di Santa Maria il cui edificio è ben visibile poche centinaia di metri
più avanti. Qui ci siamo fermati gustandoci un buon pranzo all’Agriturismo
adiacente la chiesa. Il pomeriggio è poi trascorso tra birre e giochi con i
bambini. Alla fine siamo tornati a piedi nella zona del Cimitero dove abbiamo
preso le auto.
Giornata stupenda e giro consigliato a tutte le famiglie! MG
lunedì 21 luglio 2014
Alpe aMara...
Domenica 18 maggio con Pepe
decidiamo di fare un giretto in montagna. Ormai la neve sio sta sciogliendo e
gli sci da alpinismo sono in naftalina. Allora decidiamo di andare al Rifugio
Sertorelli anche perché le destinazioni non possono essere molto visto che
vogliamo rientrare per le 14 e soprattutto, in quota, c’è ancora tanta neve.
Partiamo da Sondrio con la mia Bmw e riusciamo a salire fino a quota 1200 m..da
qui prendiamo proseguiamo sulla sterrata innevata e tralasciamo il primo
sentiero a sinistra. Prendiamo la mulattiera segnalata fino a raggiungere tre
baite a circa 1300 metri. Poco dopo arriviamo all'Alpe Mara, da cui tramite tracce
raggiungiamo l'alpe poco sopra a quota 1950. Seguiamo la sterrata poco visibile
arriviamo al bivio per la valle di Boirolo: decidiamo di salire al panoramico
Dosso Bruciato m.2184 dove ammiriamo il panorama su tutta la catena Orobica,dal
Legnone, fin verso il passo del Mortirolo. Poi dirigendoci al rifugio vediamo i
Corni Bruciati,il monte Disgrazia e il Corno Mara che sovrasta la struttura e
il Dosso Liscio. Peccato non avevamo le chiavi del rifugio. Bella passeggiata!
domenica 20 luglio 2014
Un altro gradino ed eravamo al Pizzo Scalino ;-)
Domenica 13 aprile, giornata stupenda... tanta, troppa neve in quota! Quindi uscita perfetta per la risalita al Pizzo Scalino!
Pepe, Giovanni, Michele Surf e Max
quota di partenza (m): 1990
quota vetta (m): 3323
dislivello complessivo (m): 1333
quota vetta (m): 3323
dislivello complessivo (m): 1333
esposizione preval. in discesa: Nord-Ovest
località partenza: Valmalenco - prima della diga di Campo Moro (Lanzada, SO)
descrizione itinerario:
Dalla strada per Campo Moro, poco prima della diga, abbiamo lasciato l'auto in corrispondenza della strada che verso destra si diparte alla volta del piano di Campagneda. Percorso il tracciato abbiamo oltrepassato i nuclei dell'Alpe Campascio 2078 m e dell'Alpe Campagneda 2145 m. Visto il formicaio sul Cornetto e la costa ancora ghiacciata abbiamo tenuto la sinistra e in graduale salita abbiamo raggiunto l'imbocco della poco marcata valletta che sale al Passo di Campagneda e, verso i 2400 m, abbiamo piegato a destra ad arco di cerchio aggirando e poi sormontando lo sperone roccioso quotato 2516 m. Ci siamo immessi così su uno spalto che, percorso preferibilmente lungo il suo margine esterno ci ha permesso di procedere in sicurezza verso Sud entrando infine in un avvallamento che ci ha permesso di raggiunge la Vedretta dello Scalino alle spalle del Cornetto 2848 m. Prima di arrivare alla sella del Pizzo Scalino abbiamo visto centinaia di scialpinisti che risalivano e così abbiamo deciso di tagliare a sinistra e raggiungere la vetta di Giovanni Paolo II.
Dalla strada per Campo Moro, poco prima della diga, abbiamo lasciato l'auto in corrispondenza della strada che verso destra si diparte alla volta del piano di Campagneda. Percorso il tracciato abbiamo oltrepassato i nuclei dell'Alpe Campascio 2078 m e dell'Alpe Campagneda 2145 m. Visto il formicaio sul Cornetto e la costa ancora ghiacciata abbiamo tenuto la sinistra e in graduale salita abbiamo raggiunto l'imbocco della poco marcata valletta che sale al Passo di Campagneda e, verso i 2400 m, abbiamo piegato a destra ad arco di cerchio aggirando e poi sormontando lo sperone roccioso quotato 2516 m. Ci siamo immessi così su uno spalto che, percorso preferibilmente lungo il suo margine esterno ci ha permesso di procedere in sicurezza verso Sud entrando infine in un avvallamento che ci ha permesso di raggiunge la Vedretta dello Scalino alle spalle del Cornetto 2848 m. Prima di arrivare alla sella del Pizzo Scalino abbiamo visto centinaia di scialpinisti che risalivano e così abbiamo deciso di tagliare a sinistra e raggiungere la vetta di Giovanni Paolo II.
Mega discesa e aperitivo a Pepe nero e poi pizzoccherata a Chiesa da Erika! Giro e giornata stupenda! MaxG
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